Perchè Meta blocca i tuoi annunci (e come evitarlo) Angela Ruberto 16 Giugno 2025

Perchè Meta blocca i tuoi annunci (e come evitarlo)

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Nel mondo della pubblicità online, Meta (ovvero Facebook, Instagram e tutto il loro ecosistema pubblicitario) è uno degli strumenti più potenti a disposizione di imprenditori e marketer. Ma con grande potere, come si suol dire, arrivano anche grandi responsabilità. In particolare, quella di rispettare regole pubblicitarie molto precise.

Capita spesso che un annuncio venga rifiutato o che, peggio ancora, un account pubblicitario venga bloccato senza apparente motivo. In realtà, dietro queste situazioni c’è quasi sempre la violazione – più o meno consapevole – delle politiche pubblicitarie di Meta, che sono diventate nel tempo sempre più rigide.

In questo articolo esploriamo le principali restrizioni, con esempi pratici e consigli utili per evitare errori che possono compromettere i tuoi risultati.

Perché esistono tutte queste restrizioni?

Meta tutela prima di tutto l’esperienza dell’utente. Le persone devono sentirsi al sicuro, rispettate e informate mentre scorrono il feed. Per questo la piattaforma vieta contenuti fuorvianti, offensivi, discriminatori o troppo aggressivi. L’obiettivo è mantenere alta la qualità dell’esperienza pubblicitaria, evitando manipolazioni e promesse irrealistiche.

Contenuti vietati vs contenuti limitati

C’è una distinzione importante da comprendere. Alcuni contenuti sono completamente vietati: è il caso di droghe, armi, contenuti sessuali espliciti o prodotti contraffatti. Altri invece sono consentiti solo in determinate condizioni: alcolici, prodotti dimagranti, servizi finanziari e farmaci, ad esempio, richiedono una comunicazione molto controllata, autorizzazioni specifiche e, in certi casi, sono approvati solo in alcuni Paesi.

Categorie delicate: dove si rischia di più

Uno dei campi più sensibili è quello legato alla salute, al corpo e al benessere. Meta non permette che un annuncio faccia riferimento diretto all’aspetto fisico dell’utente. Frasi come “Hai la pancia gonfia?” o “Sei stanco di essere grasso?” vengono rifiutate in automatico. Anche le immagini “prima e dopo” troppo evidenti o promesse come “perdi 5 kg in 7 giorni” possono bloccare l’intera campagna.

Lo stesso vale per chi parla di finanza e guadagni. Promettere soldi facili o risultati straordinari senza contesto è una delle scorciatoie più rischiose. Meta è molto severa con i contenuti legati a investimenti, criptovalute o corsi sul “come diventare ricchi online”. La regola d’oro è: niente promesse irreali, tutto deve essere spiegato in modo chiaro, trasparente e documentabile.

Poi ci sono i temi personali e identitari, come religione, etnia, orientamento sessuale o condizioni psicologiche. Qui il margine d’errore è minimo. Meta non tollera annunci che fanno leva su sentimenti di inadeguatezza o disagio. Anche solo dire “Sei single e ti senti solo?” può essere considerato troppo invasivo. Meglio usare un linguaggio più inclusivo e rispettoso, che parli di possibilità e non di problemi.

Infine, prodotti come alcolici, sigarette elettroniche, farmaci e integratori sono strettamente regolamentati. Anche quando ammessi, vanno promossi con estrema cautela, evitando scene di consumo esplicito e limitando il targeting a utenti adulti, in specifici Paesi.

 

 

Smartphone display with logo of Facebook, WhatsApp and Instagram apps in hand against blurred META logotype on white monitor background: Tallinn, Estonia - October 29, 2021
Come evitare i rifiuti e proteggere le tue campagne

Il primo passo è semplice, ma spesso trascurato: leggere le normative ufficiali di Meta. Le trovi aggiornate a questo link : https://www.facebook.com/policies/ads/ dove puoi consultare le informazioni per ogni categoria.

In secondo luogo, serve una grande attenzione al linguaggio. Niente frasi aggressive, niente promesse “miracolose” e soprattutto niente riferimenti diretti alla condizione dell’utente. Se una frase suona troppo personale, probabilmente non passerà.

Anche la pagina di destinazione dev’essere coerente. Se prometti una cosa nell’annuncio, poi il sito non può contenere messaggi fuorvianti, countdown finti o “offerte urgenti” inventate. Meta controlla anche questo.

Infine, ricordati che l’esperienza dell’utente conta: se molti cliccano su “nascondi annuncio” o segnalano il contenuto, l’algoritmo capisce che c’è un problema e penalizza le tue campagne.

 

L’algoritmo di Meta non è un nemico: è un filtro che premia chi comunica in modo professionale, onesto e rispettoso. Comprendere le restrizioni pubblicitarie ti permette di lavorare con più sicurezza, ottenere risultati migliori e costruire un brand che genera fiducia.

In un mondo dove tutti sono esposti a centinaia di contenuti ogni giorno, l’approccio etico non è solo una scelta morale, ma anche una strategia vincente.