Una cosa la garantisco: questo blog è stato scritto da una persona in carne ed ossa e non da un tool. 🙂
Da un prompt alla realtà
Le cronache mondiali riportano ogni giorno le straordinarie qualità dell’AI e le sue applicazioni in ogni settore del mondo del lavoro, produttivo e nei servizi. Immagino che nel giro di pochi anni, useremo le sue applicazioni con una tale frequenza che non ci accorgeremo di quanto ne subiremo l’influenza rendendola efficace nella sua stessa gestione.
Piattaforme potentissime come ChatGTP, Midjourney, Gemini, Perplexity, danno la possibilità a chiunque di generare contenuti testuali e fotografici in base a richieste specifiche dell’utente. Questo permette un discreto “fai da te” per chi desidera occuparsi in prima persona di aspetti su cui non ha precise competenze. Bisogna stare attenti però ad utilizzare questa tecnologia nel modo corretto per evitare che la comunicazione risulti evidentemente artefatta. Benvenga quindi l’utilizzo di questi tool per semplificare il lavoro e ridurre il tempo operativo ma attenzione al loro uso, la capacità umana resta sempre un plus insostituibile.
Con l’incremento delle piattaforme a disposizione per generare contenuti basati sull’intelligenza artificiale, sono nati parallelamente anche dei tool che possono “smascherare” testi che sono stati redatti utilizzando questo metodo.
Ma non è tutto oro quello che luccica...
L’AI sta rivoluzionando il modo di concepire la realtà e un classico esempio sotto gli occhi di tutti è stata la recente polemica legata alla salute della principessa Kate, nata da una sconsiderata gestione dell’entourage regale di una foto generata con l’intelligenza artificiale, pone la domanda su come viene utilizzata: si tratta di una notizia vera o falsa?
Vista da questa angolazione, l’AI rappresenta un mezzo che manipola, trasforma, con lo scopo di indurre una certa reazione in chi legge, guarda o ascolta.
Immaginiamo la fragilità di un/a ragazzo/a che veda postata una sua immagine artefatta. Se l’occhio esperto dell’entourage delle famiglie reali e i media stessi impiegano tempo ad accorgersi di piccoli particolari (per fortuna la perfezione di certi trucchi è possibile ma non sempre realistica) potrà mai un genitore o conoscente immaginare di trovarsi davanti a un falso? È qui che l’etica dell’utilizzo dello strumento legato ai social media diventa un tema centrale.
Solo un’ipotesi? Per nulla, i casi di denunce alle autorità di sicurezza in tutto il mondo sono aumentati in modo esponenziale e anche i social network per quanto abbiano attuato dei sistemi di controllo spesso non riescono a bloccare efficacemente questo tipo di contenuti.
Concludo con un pensiero ottimistico nei confronti delle applicazioni dell’AI e dell’uso che ne faremo nel futuro. La tecnologia è in continua evoluzione, esattamente come la mentalità delle persone. Viaggiando di pari passo sarà più facile comprendere e ottimizzare l’utilizzo di tali risorse.